Tra fine agosto e inizio settembre a Palma di Maiorca avrà luogo l’ottava edizione del festival lesbico internazionale che promuove visibilità, senso del potere, sorellanza tra e per le donne lesbiche, bisessuali e transessuali. Se non vi piace il Mediterraneo non preoccupatevi, perché ELLA si fa molto più che in quattro per voi.

 

Molte donne lesbiche, bisessuali e transgender in tutto il mondo non si sentono ancora pienamente a loro agio o autorizzate a far valere il loro orientamento sessuale o la loro identità di genere, e in molti luoghi affrontano gravi discriminazioni e disuguaglianze per quanto riguarda i loro diritti umani e civili. Tutte le donne, invece, devono potersi sentire libere e rispettate e in grado di affermare chi esse sono senza paura.

La disparità di trattamento però è un male sottile che si annida nei posti più reconditi, tra cui il mercato economico e il consumo di beni. L’idea alla base della prima edizione di ELLA International Lesbian Festival nel 2013 nacque proprio dalla consapevolezza che non esistevano fornitori di servizi turistici specializzati nel segmento delle donne lesbiche e bisessuali. Le loro esigenze e i loro desideri specifici come viaggiatrici non erano, e per certi aspetti tuttora non sono, ancora ben riconosciuti.

L’ottava edizione di ELLA si svolgerà nuovamente in Spagna sulla più grande delle isole Baleari dal 28 agosto al 4 settembre (e nel 2020 anche in Messico, Svizzera, Costa Rica, Colombia e Francia) e tutto è pensato per accogliere donne di qualsiasi età e provenienza con eventi di cultura, arte, musica, sport, salute ecc.

Che siate singole, in coppia o in famiglia appartenenti alla comunità LBT (avete letto bene: manca la G) il festival ELLA assicura un ambiente divertente, inclusivo, stimolante e sicuro per tutte.

Abbiamo intervistato Kristin Hansen la fondatrice e AD di ELLA Festival ed ELLA Global Community.

Parlaci un po’ di ELLA e di come tutto iniziò. Perché vedesti la necessità di questo particolare tipo di evento internazionale?

Dopo aver terminato il mio percorso scolastico io volevo specializzarmi in Development studies per lavorare in campo umanitario, ma alla fine mi sono ritrovata a occuparmi della gestione di alberghi di lusso fino a quando ho capito che non faceva per me e che dovevo fare qualcosa per le donne lesbiche.

Ho iniziato prima con la mia propria agenzia di eventi, per poi specializzarmi lentamente nel mondo delle donne L. Mi ero resa conto che nell’industria del tempo libero e del turismo non esistevano servizi che fossero su misura dei nostri bisogni. Anche la mancanza di offerte di festival a tema mi ha motivato a iniziare l’avventura di ELLA.

L’idea poi era anche quella di posizionare la destinazione di Mallorca come un autentico paradiso lesbico sulla scena internazionale, poiché io credo sinceramente che l’isola abbia qualcosa di magico e autentico da essere attraente per le donne in generale, che hanno bisogno di uno spazio dove si possono incontrare ed essere se stesse senza preoccuparsi del giudizio degli altri e sentirsi a proprio agio. Questo spazio deve anche essere sicuro, con un’atmosfera friendly, circondato da un ambiente e luoghi belli, che è quello che ELLA Festival offre.

Quando sei arrivata sull’isola?

Io sono arrivata a Mallorca 14 anni fa da sola con il mio cane come una giovane lesbica straniera che non parlava spagnolo.  Ero molto preoccupata che sarei rimasta sola per sempre, perché non sapevo dove fossero le altre donne “come me”, ma ho avuto la fortuna di incontrarne alcune con idee simili nei primi mesi.

Tuttavia sentivo ancora che dovevo mentire sul mio orientamento sessuale con i miei colleghi di lavoro, poiché non sentivo che sarei appartenuta al gruppo se avessi fatto coming out, e mi sentivo in imbarazzo nell’esprimere me stessa. Avevo paura del loro giudizio.

Un giorno ero seduta nel mio giardino con un bicchiere di vino pensando a come avrei potuto migliorare la situazione delle donne come me, non solo per me stessa. La mia ambizione era quella di creare un ambiente sociale in cui le donne potessero allacciare rapporti e sentirsi a proprio agio per essere chi volevano essere. Desideravo che le donne fossero orgogliose di se stesse. Volevo che le donne lesbiche e bisessuali fossero abbastanza sicure da essere visibili e viste. Ecco perché è stato creato ELLA.

Sin dall’inizio ELLA ha dedicato i suoi sforzi a essere una social enterprise (impresa sociale) dando visibilità e sostegno alle donne L. Sappiamo che la vita come lesbica può essere difficile di fronte a pregiudizi, discriminazioni, miti e tabù, ed è per questo che abbiamo istituito il festival ELLA, ELLA Travel, e dall’anno scorso l’organizzazione no profit ELLA Global Community.

Che impatto ha ELLA Festival a livello nazionale e internazionale?

L’ELLA International Lesbian Festival riceve molto sostegno e incoraggiamento, oltre a molti segni di richieste di collaborazione, da parte di iniziative femminili in diverse nazioni. Ciò dimostra che c’è una forte domanda, o necessità per meglio dire, per le donne lesbiche, bisessuali e transessuali di trovarsi in sintonia e costruire una comunità in cui si sentano al sicuro e possano esprimersi.

Ancora più importante, l’impatto che cerchiamo di avere è sulle stesse donne LBT per cui promuoviamo la loro visibilità e il loro l’empowerment (dare più potere). Sempre più donne “escono dall’armadio” sentendosi emancipate, autonome e sicure di chi sono, e ogni anno al festival ELLA vediamo una meravigliosa comunità di donne crescere, venire a contatto tra loro e sentirsi rilassate e a loro agio con lo spazio che offriamo. Man mano che la nostra comunità cresce, aumenterà anche il numero di donne che si sentono sicure di affermare il proprio orientamento sessuale e/o identità di genere.

Per esempio ora che abbiamo fondato l’organizzazione no profit ELLA Global Community, e che abbiamo un team dedicato in Costa Rica che implementa un programma di attività comunitarie mensili e che prepara il festival ELLA a San José, siamo consapevoli che stiamo offrendo qualcosa di unico grazie alle reazioni positive e dell’interesse che abbiamo ricevuto dalla società civile locale e dalla comunità lesbica di questo paese.

ELLA Global Community ha anche firmato una partnership con la rinomata organizzazione internazionale di aiuti Hivos dai Paesi Bassi all’inizio di quest’anno. Il loro supporto dimostra che ELLA ha un futuro eccitante e che può arrivare ad avere un grande impatto per le donne LBT in tutto il mondo.

Io lo vedo come un movimento che si sta lentamente espandendo tra le donne, per le quali stiamo attualmente sviluppando anche un’app social per cellulari chiamata QTELLA, che faciliterà la connessione e fornirà ancora di più supporto alla comunità di donne lesbiche, bisessuali e trans.

ELLA Festival è iniziato nel 2013 in Spagna. Da allora le cose sono cambiate a livello sociale?

Credo che le cose stiano cambiando a poco a poco a livello di accettazione sociale, ed ELLA Festival contribuisce al fatto che le donne LBT sono più visibili e più capite. A livello sociale e professionale però la Spagna è ancora un paese tradizionale e conservatore, pertanto in generale resta ancora da fare affinché tutte le persone appartenenti alla comunità LGBT+ si sentano pienamente accettate e rispettate.

Cosa c’è in serbo di nuovo per l’edizione 2020 del festival?

Un evento molto importante anche all’ottava edizione di ELLA International Lesbian Festival a Mallorca è ELLA Talks, una serie di conferenze motivazionali tenute da donne apertamente lesbiche, bisessuali e transessuali. Abbiamo un’incredibile elenco di attiviste, artiste, imprenditrici e leader davvero brillanti, e sono entusiasta di vedere l’impatto che gli incontri avranno sulle partecipanti. Spero che si sentano ispirate e piene di fiducia che anche loro possono avere successo, come donne lesbiche, bisessuali o trans. Questo è il motivo principale per cui abbiamo creato gli ELLA Talks: per promuovere la visibilità e l’empowerment dando riferimenti positivi di donne lesbiche di successo.

Tra le relatrici delle passate edizioni c’erano Johanna Sigurdadottir, ex primo ministro islandese; Claudia Brind-Woody, CEO di IBM; Ulrike Lunacek, Vicepresidente del Parlamento europeo; Monica Benicio, attivista brasiliana, architetta e vedova di Marielle Franco, attivista per i diritti umani e membro del consiglio di Rio de Janeiro che è stata assassinata; Daniela Sea, attivista trans non binaria, musicista, DJ e attrice della serie televisiva di fama internazionale The L-Word; Jayne Ozanne, fondatrice della Fondazione Ozanne, evangelica e attivista britannica per l’inclusione LGBT nella chiesa; Marta Marquez, presidente di GALEHI, l’associazione spagnola LGBT per famiglie arcobaleno; Faika El-Nagashi, politico e membro del partito dei Verdi austriaco; Nicole Faraday, premiata attrice britannica nota per il suo ruolo nella serie televisiva Bad Girls.

Quale potrebbe essere il massimo risultato che potrebbe ottenere il festival?

Far sì che le donne lesbiche, bisessuali e trans si sentano libere al 100% di esprimersi e affermare la propria identità senza paura o giudizio della società. Non ci fermeremo fino a quando la popolazione LGBT+ non avrà raggiunto l’uguaglianza e l’accettazione sociale in tutti i paesi.

Per questo nel 2020 stiamo estendendo ELLA International Lesbian Festival in Costa Rica, Colombia, Messico, lavorando a una strategia per migliorare la vita delle donne LBT nei paesi in via di sviluppo. In Europa dopo la Svizzera abbiamo aggiunto la Francia, e il tutto è come un sogno diventato realtà. Quando ho fondato ELLA Global Community due anni fa non avrei mai immaginato che l’organizzazione si sarebbe espansa così velocemente e fino all’America centrale.

In Costa Rica collaboriamo con organizzazioni e istituzioni nazionali e internazionali e della società civile. Il festival affronterà varie questioni chiave riguardanti il ​​contesto attuale e le sfide affrontate dalle donne lesbiche e bisessuali nella società costaricana e oltre. In Messico abbiamo lavorato con un collettivo di donne locali e imprenditrici della città patrimonio mondiale dell’UNESCO di San Miguel de Allende per creare il primo festival ELLA in quel paese, e lo stesso con la Colombia e la Francia. Le edizioni centroamericane di ELLA Festival presenteranno attività di intrattenimento e attività didattiche tra cui seminari e presentazioni, e interessanti spettacoli di attiviste e artiste latinoamericane della comunità LBT.

ELLA Winter Davos 2020 sarà la terza edizione dell’evento invernale. Ho scelto di organizzare il festival lì perché ero solita andarci con la mia famiglia da bambina e ho ricordi meravigliosi di montagne selvagge e splendide. Inoltre, la Svizzera e in particolare Davos è molto woman e LGBT-friendly. È un ambiente sicuro e bellissimo con servizi e strutture eccellenti. Negli ultimi due anni abbiamo avuto l’adesione di donne provenienti da tutto il mondo e l’evento sta diventando sempre più grande.

Tu e tua moglie vivete in un piccolo villaggio a Mallorca con vostra figlia. Com’è stata l’esperienza di vivere facendo parte di una famiglia “diversa”?

Dove viviamo non siamo l’unica famiglia differente ma non ce ne sono molte. Mia moglie e io ci siamo rese conto che non ci sono tante reti di supporto o risorse per famiglie come noi e abbiamo deciso di iniziare a ospitare incontri mensili per famiglie omoparentali. Questo ha dato l’opportunità a diversi genitori e coppie di entrare in contatto e condividere le loro sfide e ciò che tutti abbiamo in comune, offrendoci supporto e amicizia. 

Hai un sogno che ti resta da realizzare?

Adesso, dopo oltre 12 anni di lavoro nell’industria LGBT+, siamo finalmente riuscite a riunire e collegare strettamente il turismo con il segmento arcobaleno ma anche con il lavoro umanitario. Per me il cerchio si sta chiudendo e finalmente sto realizzando il mio massimo sogno.

Che tipo di pubblico lesbico ti aspetti e quante donne ci saranno?

Il target principale sono le donne lesbiche oltre i 25 anni, ma la maggior parte delle partecipanti sono trenta/quarantenni. A Mallorca ci aspettiamo circa 1500 partecipanti per l’intero festival. Puoi trovare i programmi completi di ogni diverso appuntamento internazionale sul nostro sito web.

Ella Festival è un evento anche per famiglie arcobaleno o organizzi altro specificamente dedicato a loro?

A ELLA amiamo le famiglie! So esattamente com’è, in quanto sono diventata io stessa mamma dopo più di 2 anni e mezzo di trattamenti di fecondazione in vitro con mia moglie. Ecco perché per me è molto importante includere le madri e i loro figli al festival. Anche noi vogliamo divertirci e incontrare donne provenienti da tutto il mondo.

Anche se non esiste un appuntamento specifico che organizziamo per loro, tuttavia le famiglie si uniscono sempre a noi alla spiaggia ELLA e lì incontrano altre donne con bambini. Questa è un’area molto sicura dove abbiamo eccellenti misure di sicurezza e molti giochi per i piccoli che si divertono molto. Possiamo anche fornire raccomandazioni per le babysitter se le mamme vogliono godersi gli eventi serali, ma devono contattarci con un certo anticipo.

Che cosa diresti alle lettrici di Pride magazine che si stanno ancora chiedendo se dovrebbero andare a Ella Festival?

Direi loro che dovrebbero venire come sono e semplicemente unirsi a noi. È un’esperienza umana forte, molte donne vengono da sole e incontrano e velocemente nuove amiche da tutto il mondo. Noi siamo sempre lì per assicurarci che nessuna sia sola, e riceviamo ogni anno così tante lettere di donne che hanno trascorso un momento così intenso e stimolante e che ripetono ogni anno l’esperienza e seguono l’esperienza ELLA in tutti i paesi in cui organizziamo eventi. Siamo cordiali e accoglienti e vogliamo farti sentire libera, essere te stessa, essere ispirata e divertirti un sacco!