Un gruppo di attivist*, performers, fumettist*, illustratori e illustratrici, cantanti, attori e attrici si sono uniti nel gruppo Conigli Bianchi per rompere il silenzio che circonda l’HIV e lottare contro lo stigma attraverso l’arte. In occasione di San Valentino presentano uno spettacolo “sierocoinvolto e fieropositivo” a Milano.

 

Sette associazioni (ALA Milano Onlus, Anlaids sezione Lombarda, ASA Milano onlus, CIG Arcigay Milano Onlus, Fondazione Lila Milano Onlus, Milano Check Point, NPS Lombardia) e il gruppo di “artivisti” contro la sierofobia che si riunisce nel collettivo Conigli Bianchi propongono di festeggiare la giornata di San Valentino attraverso uno spettacolo che apra un discorso pubblico sul tema più misconosciuto del pianeta: il virus HIV.

Purtroppo in Italia si è sostanzialmente smesso di divulgare informazioni aggiornate e di combattere lo stigma che circonda le persone sieropositive. Se la medicina ha fatto passi da gigante, il senso comune fa fatica a stare al passo ma basterebbe poco: rifiutare la paura e il giudizio, conoscere il proprio status sierologico, essere informat* circa le modalità di trasmissione delle infezioni sessualmente trasmissibili, credere in una cultura della prevenzione  che fornisca strumenti di scelta e libertà. 

Per la prima volta a Milano sul palco di Macao, centro indipendente per le arti, la cultura e la ricerca basato nell’ex Borsa del macello in mezzo a un’enorme area abbandonata e non lontano dal centro della città, i Conigli Bianchi si esibiranno nel loro anti-spettacolo contro lo stigma nei confronti dell’HIV. Un percorso fatto di musica, monologhi, giochi interattivi e ironia che promette di trasformare la paura in potere e sfatare i pregiudizi più tossici degli ultimi 40 anni.

In formazione completa le bianconiglie Tony Allotta, Paula Lovely, Siouxie, Gionatella e ErBaghetta performeranno un progetto nato a fumetti e applaudito all’ultima Conferenza Mondiale sull’AIDS. Giocare di sesso e sieropositività non è l’occasione amara che si crede. Al contrario migliora la qualità delle nostre relazioni affettive e in questo caso, sostengono le artiviste “fa rimorchiare parecchio”. Dopo le bianconiglie ci sarà la notturna conturbazione dei sensi di Sanva Savna.

“Ti faresti curare da un medico HIV positivo? E andresti ancora da quel tatuatore che ti piace tanto se sapessi che è sieropositivo? E se fossero gli insegnanti dei tuoi figli a essere sieropositivi, saresti felice? Ma soprattutto andresti a letto con una persona che ti rivela di essere HIV+? Saresti in grado di amarla? Ammesso che fosse nei tuoi piani, troveresti saggio metter su famiglia proprio con questa persona?” domandano in modo per così dire provocatorio i Conigli Bianchi.

E rispondono: “Se anche solo una risposta a queste domande è ‘no’, hai già un ottimo motivo per non perderti lo show. Potresti scoprire di non saperne abbastanza, ridefinire il concetto stesso di ‘sessualità consapevole’ o addirittura finire in un paese delle meraviglie, fatto di empatia, cura di sé e del prossimo”. Insomma, è ora di uscire dalla tana!

I Conigli Bianchi sono usciti dalla tana per trasformarsi da artist* in artivist* e lanciare una visione altra dello stare insieme, oppure sono persone che non si erano mai espresse artisticamente e che grazie alla necessità prorompente di cambiare lo scenario che ci circonda, hanno tirato fuori dal cilindro talenti artistici sopiti.

“L’arte è da sempre uno strumento che propone una lettura altra del mondo, anche quando si presenta semplicemente come narrazione. L’artefatto prevede un intervento sul reale che spesso non utilizza la logica come principio. Chi detiene il potere a vari livelli e gradi, conosce la forza dirompente dell’atto artistico, è così da secoli e secoli. I pochi che decidono per le moltitudini, hanno cercato di utilizzare l’arte per rafforzare il proprio dominio sul mondo oppure mercificarla per propri fini strategici o peggio relegarla a un’élite artistica snob e fuori dal mondo, praticamente una ‘riserva indiana’”.

“L’arte può non essere praticata ma è impossibile non esserne attraversat*, è intorno a noi. Nati nel mondo dell’arte visiva per rivoluzionare l’immaginario stantio che stigmatizza le persone che vivono con HIV e quelle ‘sesso positive’, grazie al contributo di tant* artist* il nostro progetto ha provato rovesciare in questi anni gli stereotipi più tossici sulla sieropositività con le ‘cartoniglie’ ovvero le cartoline dei Conigli Bianchi, ciascuna firmata da una diversa stella dell’illustrazione o del fumetto italiano. Da subito però abbiamo sentito il bisogno di accompagnare le nostre illustrazioni nel mondo, troppi pregiudizi avrebbero sottoposto le ‘cartoniglie’ al pericolo di essere stracciate o peggio ignorate, così siamo siamo uscit* fuori dalla tana anche noi, per raccontare storie troppo spesso invisibili, le nostre, e mostrare dei corpi attorno ai quali non c’è nessun alone viola (come raffigurato nell’inquietante spot “Pubblicità e Progresso” della campagna di prevenzione contro l’AIDS commissionato dal Ministero della Sanità nel 1990, N.d.R.) ma che sono stufi di essere raccontati male, chiamati untor* o piagnon* o ancora peggio mai narrati del tutto.”

“Nascono così le serate bianconiglie”, spiegano i Conigli Bianchi, “con l’ambizione di portare tra la gente, nei luoghi reali, storie svelate con la forza e la leggerezza del linguaggio artistico. Ecco perché Macao, ed ecco perché il 14 febbraio, San Valentino, un altro stereotipo, quello dell’amore struggente e romantico, da ribaltare, rileggere, reinventare sempre con uno slancio altro, artistico”.

In occasione della serata a Macao, il collettivo lancerà la nuova open call per ARTivist* “C’era unA RiVolta”, aperta a tutti gli artisti visivi e performativi interessati a ridisegnare un immaginario oltre lo stigma, con l’ambizione di riprendere quella rivoluzione sessuale là da dove la crisi dell’AIDS l’ha interrotta bruscamente.