Mille chilometri sugli sci da fondo in 35 giorni dalla parte di chi non può parlare ed è costretto a soffrire in silenzio. Una coppia di ragazze lesbiche, in compagnia di un maialino di peluche come mascotte, ci racconta la loro lotta per il benessere animale.

 

È partita il 26 gennaio 2020 la campagna di sensibilizzazione contro gli allevamenti intensivi di maiali pensata e realizzata da Eleonora Orlandi ed Esther Kef, una coppia lesbica italo-olandese trapiantata in Italia. La sfida si chiama “Skiing for Pigs” e porterà le due eroine a sciare per 1000 kilometri in 35 giorni, su piste da fondo dalla Val d’Aosta a Cortina d’Ampezzo. Obiettivo: sensibilizzare l’opinione pubblica e raccogliere i fondi necessari alla realizzazione di un documentario sull’animale più intelligente dopo l’uomo.

Le ho intervistate all’indomani di una brutta scivolata, per fortuna senza conseguenze. La voce di Esther al telefono è squillante e nella conversazione non perde mai il focus sull’obiettivo della sfida. Non sfugge il fatto che proprio in questi giorni in Olanda ha fatto molto scalpore la diffusione di immagini terribili, di vere e proprie torture inferte dal personale di un allevamento alla presenza di veterinari del servizio nazionale.

Freddo, vento, geloni, cadute, continui cambi di programma e fatica fisica – quella vera – non stanno fermando le ragazze. L’amore per gli animali le carica di tutta la determinazione necessaria per portare a termine la missione, che si concluderà con la tappa finale a Cortina il 1 marzo 2020.

L’idea della sfida è nata più di un anno fa e ha richiesto una discreta preparazione, assistita e guidata da una campionessa olimpionica di sci, amica della coppia. Le ragazze abitano nella zona di Cortina da diversi anni e sono sposate da cinque. Eleonora, pilota d’aereo, ed Esther, attivista animalista, si sono conosciute e innamorate 10 anni fa ad Amsterdam: l’una gestiva l’affitto di un appartamento occupato dall’altra; al tempo erano legate da una relazione etero ma lo scoccare del colpo di fulmine ha avuto la meglio…

Immagini e informazioni come queste (attenzione: link con immagini crude) che difficilmente trapelano dagli allevamenti ma all’attenzione dell’associazione olandese House of Animals per cui lavora Esther hanno spinto la coppia a inventarsi un modo per dare voce ai poveri maialetti.

A differenza di quanto sappiamo noi cittadine metropolitane, i maiali sono animali molto socievoli e vivaci che vivrebbero in piccoli gruppi, esattamente il contrario della vita segregata degli allevamenti. Sono curiosi e in grado di risolvere problemi e rompicapi geometrici.

Skiing For Pigs è la prima sfida sugli sci in favore dei maiali ed è finanziata da Esther e Eleonora con il supporto di alcuni sponsor: nemmeno un euro delle donazioni è speso per la realizzazione della campagna. Moltissimi sono gli amici degli sfortunati animaletti rosa che offrono ospitalità e supporto alle due sciatrici e alla mascotte-peluche Mirko. Basta scorrere il loro blog (in olandese e inglese e il loro profilo Facebook per seguire le tappe e scoprire quante persone le accolgono nel loro tragitto, aderendo con entusiasmo al progetto.

Ogni anno sono macellati circa 250 milioni di suini nell’Unione Europea, di cui 12 milioni in Italia. Negli anni della crisi finanziaria molti allevamenti in Italia sono stati chiusi o ridimensionati, costringendo i produttori di insaccati ad approvvigionarsi in Olanda, che oggi è il primo paese esportatore di carne di maiale verso la nostra penisola.

Esiste un modo per alleviare le sofferenze degli animali ed è quello che tiene conto del loro diritto a non soffrire inutilmente. Compassion in World Farming (CIWF) Italia Onlus precisa che nel Regno Unito si sono diffusi sistemi dove le scrofe sono tenute all’aperto con capanni per riparo e per partorire. Non vi sono gabbie di gestazione, né gabbie di allattamento. In questi sistemi, le scrofe hanno una qualità di vita migliore e sono capaci di esprimere comportamenti naturali fondamentali per loro, come costruirsi il nido, grufolare, rotolarsi nel fango o nella terra e andare alla ricerca di cibo. I piccoli suini traggono beneficio dalle condizioni di vita all’aperto fino allo svezzamento.

LAV ha coordinato una campagna europea (#endpigpain) contro la crudeltà della castrazione senza anestesia dei maialini mentre la campagna italiana #SOSpig è stata pensata specificatamente per la grande distribuzione organizzata, affinché le catene di supermercati selezionino fornitori che operino una modifica strutturale degli allevamenti.

“La maggior parte dei consumatori, infatti, quando compra carne o salumi, non si rende conto delle condizioni atroci in cui molti di questi animali vivono prima di essere macellati. E la mancanza di informazione non finisce qui, e appunto molti dei nostri famosi salumi e prosciutti vengono fatti con carne di maiale allevato in Olanda” precisa Esther.

Ed Eleonora le fa eco: “Tutto questo supporto mi fa riflettere. Se così tante persone credono in questa missione, non è forse sintomo che è ora che a livello legislativo i regolamenti per gli allevamenti cambino e che vengano date informazioni chiare e trasparenti ai consumatori sul benessere degli animali?”

Forza Esther ed Eleonora, viva i maialetti liberi!

 

Per donare: https://doneren.houseofanimals.nl/house-of-animals-ski-challenge/

La nostra intervista a Dan Mathews, il vicepresidente senior di PETA People for the Ethical Treatment of Animals,