La programmazione musicale del 35° MiX Festival, proseguendo il percorso identitario poliedrico delineato nel 2020, ha inserito anche artisti gay usciti dall’esperienza di X Factor Italia. Il primo che abbiamo incontrato è Vergo, già presente sul palco del Milano Pride 2021 con ripercussioni politiche inaspettate.

fotogramma dal video di Altrove

 

Anche quest’anno Simone Bisantino e Protopapa in collaborazione con FLUIDOSTUDIO, studio di sound-design e consulenza musicale, sono stati gli artefici del line up sonoro del Mix Festival di cinema gaylesbico e queer culture di Milano. Le loro scelte sono ricadute su artisti che rappresentano l’intersezionalità e l’inclusione, temi portanti dei lungometraggi, cortometraggi e documentari proiettati in quattro giorni in parte sul grande schermo e in parte in streaming sulla piattaforma NEXO+.

Per noi di Pridemagazine è stata l’occasione per incontrare per la seconda volta Sem&Stènn e parlare del loro nuovo album Agarthi e di conoscere i Melancholia, il gruppo rivelazione di X Factor 2021 che ha firmato anche la sigla “Love Matters” di quest’anno e che ha incendiato il pubblico della serata conclusiva con la sua esibizione dal vivo.

Il primo cantante nella nostra scaletta di interviste musicali però è stato Vergo, di cui abbiamo ammirato il raffinato showcase e apprezzato la sua gentilezza e disponibilità a rispondere alquanto al volo alle nostre domande subito prima di salire sul palco del teatro Strehler.

foto: Elisabetta Realini

Non gli abbiamo chiesto apposta delle polemiche assurde di cui è stato oggetto da parte del quotidiano Libero a seguito della sua apparizione al Pride Milano, perché la replica sul suo profilo Instagram, che riportiamo di seguito, parla da sola per tutte e tutti noi.

Per chi si fosse perso la notizia, Giovanni Sallusti, nipote del direttore Alessandro Sallusti, domenica 27 giugno pubblicò un pezzo dal titolo a effetto “Gender a scuola. Con Zan uno così può finire in cattedra”, con una foto di Vergo scattata nel corso della sua esibizione. Pura e becera disinformazione di cui fu oggetto anche la rivista Pride quando, cosa ben più grave, fu accusata dal quotidiano La Verità di essersi inventata le deportazioni delle persone omosessuali nei campi di concentramento nazisti durante la seconda guerra mondiale.

“Io non sono solo un partecipante del Pride. Ho un’identità. Sono Giuseppe, un ragazzo che si impegna per i diritti di tutt*. Sono un artista Queer e sono fiero di essere #UnoCosì.

Sei #UnoCosì se riesci a comprendere che ‘il carnevale’ può venire fuori più da parole che mancano di sensibilità che da quello che sei libero di indossare

Sei #UnoCosì se riesci a comprendere che oltre pailettes, corone, trucco e parrucco, c’è un’anima, una persona che sta dicendo qualcosa.

Sei #UnoCosì se vedi la scuola non come la ‘fabbrica degli uomini’ ma come uno dei primi luoghi protetti, liberi dai pregiudizi che dia gli strumenti a tutt* di essere se stess*.

Sei #UnoCosì se riesci a comprendere che ieri c’erano uomini, donne, transgender, non binari, disabili, padri e madri a manifestare per i diritti di tutt*

Sei #UnoCosì se ti sconvolge più un 12enne picchiato perché andava al Pride che un Cristo Lgbt

Sei #UnoCosì se hai ben chiaro e da tempo che la battaglia da combattere è quella per la vera uguaglianza di ogni cittadino, anche per chi finge di non capire”.

Nel 2017 a X Factor Sem&Stènn fecero scalpore per un bacio sul palco alla fine della loro audizione. Tu e Blue Phelix nella scorsa edizione eravate molto più esposti e davanti al piccolo schermo tutto sembrava così normale. Abbiamo finalmente fatto dei passi avanti?

Secondo me sì, si sono fatti dei passi in avanti semplicemente considerando che se parliamo di X Factor quest’anno non ci sono più etichette nemmeno tra le categorie dei cantanti assegnate ai giudici. A pensarci bene lo avvertivamo già lo scorso anno osservando altri concorrenti, non solo me e Blue Phelix. Sono fiero di far parte del mondo X Factor per tutto quello che hanno deciso di attuare.

In Animo Nero canti: “Confessare alla fam, oh meo deo come si fa”. Bomba parla di non avere paura di se stessi, di sciogliere le catene ideologiche e di fregarsene dei giudizi altrui. In Altrove, il tuo ultimo singolo, racconti dell’incontro tra due ragazzi e di come si lasciano andare. Quanto contano i testi per te?

Per me i testi sono molto importanti e spero che lo siano anche per chi ascolta i miei brani. Mi piacerebbe essere una spalla su cui appoggiarsi in caso di difficoltà, non necessariamente un punto di riferimento.

Progetti futuri e influenze musicali attuali, dove ti sta portando il flusso creativo?

Negli ultimi due mesi sto lavorando tantissimo e il flusso creativo è un mare incontrollabile che si sta espandendo ovunque con l’obiettivo di trasmettere la mia personalità abbracciando un po’ tutti i generi.

foto: Elisabetta Realini

A proposito di generi tu hai un fisico scultoreo da hunk, sei un fusto d’uomo, che si espone al pubblico con tocchi estetici femme. La fluidità abbracciata e professata dalle nuove generazioni queer sta facendo esplodere i precedenti codici visivi LGBT che erano molto più rigidi…

Penso che la fluidità di genere sia sempre appartenuta all’essere umano, semplicemente ora ci si sta rendendo conto che non c’è più motivo di dividersi in un rigido binarismo. Parlare oggi di cosa possa essere la mascolinità o la femminilità può essere riduttivo nella descrizione di sé e degli altri. Essere e apparire come sono, per me è consequenziale e naturale.

Per finire proviamo a strapparti un pettegolezzo: per caso Fabio e Filippo dei Melancholia sono una coppia gay e stanno insieme?

(mettendosi a ridere) No, no, sono felicemente fidanzati con delle ragazze.