Anche l’universo lesbico ha i suoi stereotipi e la sua costellazione di drammi, come per esempio la vostra fidanzata, che prima era la vostra migliore amica, vi ha appena lasciato per la vostra migliore amica attuale. Oppure vi piace una ragazza ma questa non risponde ai vostri messaggi perché vi mandate segnali apertamente contradditori, quindi non capite che diamine stia succedendo tra di voi. Come fare per superarli? Le ironiche vignette autobiografiche di Frad vi vengono in soccorso.

 

Nel panorama timido e piuttosto asfittico del fumetto lesbico italiano, Francesca Damato in arte Frad, classe 1987, è ormai una piacevole certezza. Zitta zitta, in pochi anni prima su Facebook e poi sul sito Lezpop si è costruita un pubblico numeroso che segue con partecipazione le sue dilettevoli e garbate strisce umoristiche dallo sfondo color paglierino – tonalità utilizzata anche nelle versioni cartacee dei suoi fumetti, come un vero marchio di fabbrica – che raccontano nell’arco di poche vignette i patemi autobiografici di una giovane lesbica di oggi alle prese con l’amore, il sesso, le relazioni.

E le fidanzate, quelle nuove e soprattutto quelle del passato, che tornano come fantasmi ostinati e molesti a turbare i progetti e le aspettative della nostra protagonista. Ma il vero protagonista è lui, “il lesbodramma”: termine autoironico che molte donne lesbiche utilizzano per definire la propensione insopprimibile a drammatizzare e a complicare ogni insignificante dettaglio del quotidiano, nevrotizzandolo come nemmeno il primo Woody Allen.

E non solo quello dei film, perché mentre scorro le strip di Frad mi viene da associarle alla misconosciuta quanto deliziosa serie di strisce Inside Woody Allen di Stuart Hample, dedicata al “più grande umorista del ventesimo secolo” e pubblicate sui quotidiani di tutti gli Stati Uniti fino al 1984 (in Italia le faceva uscire Linus), da recuperare nella sua ottima edizione italiana.

Chissà se Frad l’ha mai letta? Mentre lì abbiamo un attore ebreo egocentrico che se potesse non lascerebbe mai Manhattan, mitomane e insicuro in (psico)analisi perenne, oggi che Freud è un po’ passato di moda il testimone è raccolto dalle insicurezze e dalla precarietà cronica di una trentenne romana ai tempi delle identità liquide, con la compulsione da social network a sostituire il lettino dello strizzacervelli.

Come adeguato controcanto alle storie di Frad si materializzano nelle sue pagine il Cuore, il Cervello e lei, sua maestà Gina, la vulva. Sono una specie di coro greco e pure i grilli parlanti della protagonista, che si contendono di volta in volta con le rispettive armi l’ultima parola sui suoi tentativi quotidiani di sfuggire al lesbodramma. Ma Gina, come prevedibile in un fumetto lesbico così fieramente rilassato, e per questo più militante di quanto appaia a prima vista, scavalca spesso i due compari e si prende l’intera scena. Sembra che il sesso vinca sempre, anche tra donne.

Il tema delle ex fidanzate è una vera e propria ossessione dell’autrice capitolina, a tal punto da far balenare il sospetto che la nuova versione di Non facciamone un lesbodramma, uscita nel maggio scorso grazie all’arrembante nuova etichetta LGBT+ Asterisco Edizioni (un collettivo editoriale che ha un’identità politica e un profilo etico molto delineati : Casa editrice indipendente femminista, lgbitq, nerd. Genere, sessualità, critica ai sistemi di potere, giochi e rappresentazione ludica, N.d.R.), sia anche una rivalsa verso l’ex editore che pubblicò per primo il titolo all’inizio del 2017, lasciando subito dopo a bocca asciutta molte lettrici e molti lettori per mai chiariti problemi di distribuzione.

Non facciamone un lesbodramma. Extended è il primo fumetto della collana Illustrissime e comprende tutte le strisce già comparse nel volume precedente insieme a un corposo gruppo di nuove strip (le sue storie inventate sono tutte realmente accadute), una storia breve – che dimostra che l’autrice se la cava egregiamente anche in formati narrativi diversi – e un bel po’ di schizzi preparatori e illustrazioni che arricchiscono un’edizione davvero ottima per confezione e veste grafica.

Aspettiamo Frad con curiosità alla sua prossima prova, che sarà, a detta sua, un libro a fumetti a metà tra (lesbo)dramma e commedia.