Nel 1992 il gruppo rock americano 4 Non Blondes pubblicò What’s Up?, canzone che è diventata un inno queer spuntando inaspettatamente in un film LGBT, in una serie TV di enorme successo e che persino Lady Gaga ha omaggiato.

 

Le 4 Non Blondes nella loro formazione originaria composta da quattro donne lesbiche nascono alla fine degli anni Ottanta a San Francisco. In occasione della registrazione del loro primo e unico album Bigger, Better, Faster, More! nel 1992, che venderà 6 milioni copie in tutto il mondo, due di loro sono però state sostituite da un’altra batterista e a da un chitarrista elettrico.

Il secondo singolo estratto dall’album è What’s Up?, traducibile con “che succede?”, e diventerà una one hit wonder, una canzone “meteora” che illuminerà in eterno il firmamento della musica pop grazie alla sua incredibile melodia, a un testo non banale e all’incredibile voce di Linda Perry che salta con grande padronanza tra mormorii, falsetti e urla liberarorie. Il titolo in realtà non ha riferimenti con le parole della canzone che nel ritornello dice “what’s going on?” (cosa sta capitando?), ma la band l’ha deliberatamente scelto per evitare di essere confusa con il glorioso pezzo del 1971 di Marvin Gaye What’s Going On.

La canzone è un inno all’amor proprio che incita a combattere l’insicurezza del passaggio all’età adulta, incoraggia a mettere da parte la paura del futuro e parla di cercare di sentirsi bene in una società oppressiva e maschilista che non garantisce pari opportunità e giudica l’orientamento sessuale e l’identità di genere. La frustrazione iniziale si trasforma in un urlo potente che reclama un cambiamento radicale.

25 anni e la mia vita sta ancora cercando di salire su quella grande grande collina di speranza per una destinazione… Mi sono resa conto rapidamente quando sapevo che avrei dovuto, che il mondo era costituito da questa fratellanza di uomini, qualunque cosa significhi” (…) E ci provo, oh mio dio, ci provo. Ci provo sempre, in questa istituzione. E prego, oh mio dio, prego. Prego ogni singolo giorno per una rivoluzione”.

Linda Perry lasciò la band durante la registrazione del loro secondo album per intraprendere una carriera solista di cantautrice e produttrice, che la vedrà lavorare inizialmente per P!nk e Christina Aguilera che canterà Beautiful, una struggente ballata romantica sull’importanza della bellezza interiore e sul sapersi accettare con tutte le proprie imperfezioni e diversità. Inizialmente la Perry avrebbe voluto tenerla in repertorio per sé (rifiutò di darla a P!nk) e nel 2004 questo brano vincerà un Grammy Award per “Migliore performance pop vocale femminile”, ma era nominato anche per “Brano dell’anno”.

ll videoclip punta l’attenzione su temi importanti come anoressia e bulimia e tocca anche questioni LGBT: una scena presenta una coppia gay che si bacia su una panchina e ignora gli sguardi delle persone che li superano; un’altra mostra un crossdresser che si trucca e indossa una parrucca e abbigliamento femminile.

Anche Giusy Ferreri nel suo album d’esordio Gaetana prodotto da Tiziano Ferro e pubblicato dopo essere arrivata seconda in classifica alla prima edizione di X Factor canterà due traduzioni di sue canzoni: La scala (The Ladder), terzo singolo estratto, e Cuore assente (The La La Song).

Nel 2015 nell’episodio quattro della prima stagione della serie televisiva di fantascienza Sense8 le registe sorelle Wachowski, donne transgender che quando erano fratelli raggiunsero la celebrità planetaria con la trilogia dei film Matrix, inseriscono un interludio musicale basato su What’s Up? per consolidare il legame emotivo tra gli otto protagonisti.

Questi sono tutti collegati telepaticamente tra loro ma situati in paesi completamente diversi e non ancora pienamente consapevoli ciascuno dell’esistenza degli altri. Dopo che uno di loro inizia a cantarla al karaoke in un bar, le scene si spostano in giro per il mondo seguendo le azioni che in quel momento ognuno e ognuna fa mentre interpreta a turno le strofe del brano unendosi alla voce originale di Linda Perry in un’azione letteralmente corale.

Anche nel film La diseducazione di Cameron Post del 2018 tratto dall’omonimo romanzo d’esordio di Emily M. Danforth (trovate la nostra recensione con intervista all’autrice qui), che narra l’esperienza delle terapie riparative che giurano di poter “guarire dall’omosessualità attraverso la preghiera” è inserita una citazione in note di What’s Up?

Cameron ha quattordici anni e da quando ha perso i genitori in un incidente stradale vive con la nonna paterna e la sorella della madre, una ex assistente di volo convertita al cristianesimo evangelico. Quando la sua relazione con la coetanea Coley è scoperta, la zia decide di iscriverla a God’s Promise, un centro religioso dedicato alla conversione di adolescenti omosessuali.

Qui i e le partecipanti vivono ogni giorno in una struttura che tenta di annientare la loro identità: per esempio sono monitorati 24 ore al giorno e costretti a svolgere attività “neutre rispetto al genere” come l’escursionismo. Sia il romanzo che il film però si concentrano anche sugli attimi felici e la forza interiore di giovani persone LGBT che, nonostante gli ostacoli, riescono a scoprirsi, accettarsi e a opporsi a famiglie e organizzazioni che li vorrebbero “normali”.

In una scena nella cucina della scuola Cameron prende uno schiacciapatate come un microfono, si arrampica su un tavolo e inizia a cantare What’s Up? La scena è breve ma conferma la risonanza tematica di resistenza queer della canzone di fronte all’oppressione schiacciante. Un momento di estatica gioia per i personaggi LGBT bloccati in un mondo in cui è detto loro di liberarsi dei propri desideri naturali per il proprio bene, a cui rispondono from the top of my lungs (a pieni polmoni): “Cosa sta succedendo?”

Ciliegina sulla torta, durante la cerimonia d’induzione di Linda Perry nella Songwriters Hall of Fame, Lady Gaga ha cantato What’s Up? dal vivo e questo lo potremmo considerare come una conferma definitiva che le sue note sono diventate una piccola pietra miliare della cultura LGBT.