Una favola che s’ispira all’omogenitorialità in natura, perché questo è un comportamento riscontrabile in più specie animali. In Australia una coppia di cigni neri maschi si troverà a difendere la propria famiglia dalle insidie più disparate, facendo così arrivare importanti messaggi di solidarietà, etica e amore a noi esseri umani.

 

Da sempre le favole hanno svolto un fondamentale ruolo educativo. Il loro valore morale permetteva alle giovani generazioni di apprendere il corretto modo di vivere nel rispetto delle leggi della società e ancor di più di quelle naturali, imprescindibili perché non giudicabili né modificabili.

La lezione di Esopo, Fedro, La Fontaine e più recentemente di Calvino è stata ben appresa e applicata dall’autore di questo piccolo quanto prezioso libro dedicato alle vittime dell’omofobia, e per contenuti e messaggi estendibile a chiunque sia vittima di una qualunque forma di discriminazione dettata dall’ignoranza.

In Il cuore sul lago Rosario Balestrieri, naturalista e ornitologo che dal 2016 approfondisce a livello accademico la tematica dell’omosessualità nel regno animale, riesce infatti a fondere le sue due passioni in una traccia limpida che ci auguriamo possa essere amplificata dalla diffusione delle sue parole.

Il ruolo del naturalista e dello scienziato si fondono perfettamente con quello dell’educatore senza alcun moralismo di fondo per arrivare a dare una chiara indicazione di un comportamento naturale, che nel corso dei secoli è stato profondamente distorto e mal interpretato sull’onda di un perbenismo ipocrita.

La storia di Victor e Omar, due cigni neri in un primo momento in lotta per conquistare le attenzioni di Mery, la più corteggiata fra le femmine allo scopo di costruire il nido con lei, prende spunto da una situazione molto frequente in natura, ovvero quello delle cure parentali omogenitoriali. La scelta dell’Australia per ambientare la storia è legata alle particolari condizioni climatiche che possono trasformare un florido specchio d’acqua in una pozzanghera sfruttata anche dai coltivatori della zona, degna riflessione sull’antropizzazione indiscriminata dei luoghi naturali.

Il continente oceanico è estremamente peculiare per la sua storia geologica che l’ha vista precocemente distaccato dal mega continente pangeico, e quindi sviluppare una flora e una fauna totalmente endemiche ed esclusive. Tutti noi sappiamo fin da bambini che canguri e koala vivono solo lì, come la totalità dei marsupiali. Condizioni ambientali e territoriali hanno permesso lo sviluppo di un ecosistema esclusivo e pertanto molto fragile.

L’azione predatoria di un gatto che minaccia la prole dei due protagonisti, di cui si prendono cura insieme dopo che Mery ha preso la scelta di abbandonare le uova, pare un artificio letterario ma poggia le basi sulla profonda conoscenza di dinamiche di popolazione lontane dal proprio orizzonte geografico insite però nella curiosità dello scienziato. La popolazione felina (cosi come quella di altre specie alloctone) ha avuto e ha tuttora un ruolo deflagrante nell’equilibrio della fauna australiana e neozelandese tanto da essere rigidamente mappata e controllata.

Per tornare alla storia, la vicenda dei due amici prima rivali in amore e poi uniti nella protezione dei pulcini, ci regala una finestra spalancata sulle dinamiche di coppia senza distinzione di genere. L’obiettivo primario è la sopravvivenza della specie e l’accudimento dei piccoli. Diventa irrilevante la struttura della coppia. In una società come la nostra dove ancora fa scalpore se un maschio si occupa della casa, avremmo tanto da imparare da queste semplici lezioni naturali.

La particolare sensibilità dell’autore poi permette di non denigrare la figura femminile, di non martirizzarla. Mery semplicemente ha sue ragioni e scompare senza turbare l’equilibrio della storia che rimane focalizzata sul rapporto speciale tra i due amici. Una forte lealtà di fondo e un altruismo votato al bene si traducono in un successo riproduttivo per la specie.

Un’ineguagliabile sensibilità e conoscenza dell’argomento ci trascinano in questo mondo magico ma assolutamente reale, in cui tra pericoli, insidie e atti eroici, le uniche chiavi di volta per la felicità e la sopravvivenza della specie sono l’amore, il rispetto, la capacità di valicare confini fisici e mentali.

In un periodo come questo, dove il nostro sistema scolastico/educativo sta mettendo in evidenza tutti i suoi limiti strutturali, invece di sterili lamentazioni sarebbe necessario agire andando a stimolare riflessioni e percorsi di crescita mentale in quegli intelletti ancora non totalmente rovinati dal ciclo egoistico consumistico cui siamo quotidianamente sottoposti.

La diversità rimane la vera ricchezza del processo naturale di adattamento evolutivo. Senza diversità tutte le specie sono destinate a un’estinzione senza appello. Più tardi si capirà, più ci si accanirà verso una banalizzazione dell’essere, peggio sarà per la nostra di specie.

La comprensione di meccanismi naturali prima ancora che sociali è il primo passo verso un auspicabile miglioramento della specie Homo per evitare che tutto finisca in quei giudizi scolastici dell’occasione sprecata, del “poteva fare di più ma non si è impegnato”.

Rosario Balestrieri

Alla meravigliosa favola si aggiunge un succoso compendio scientifico in cui si sviluppano numerosi esempi di omogenitorialità spontanea nel mondo animale e dei numerosi comportamenti omosessuali dal normale corso evolutivo, fino ai cambi di sesso che nella descrizione di Rosario Balestrieri permettono di correggere molti errori concettuali mutuati dalla cultura popolare, come per esempio nel cartone animato Alla ricerca di Nemo.

Tra i tanti esempi menzionati, che vanno dai lupi alle chiocciole fino ai nostri cugini bonobo, merita una citazione speciale quella del gipeto Paolo per il cortocircuito naturalistico che si viene a creare tra la sua storia e quella del giovane ornitologo cuneese Paolo Peila, deceduto drammaticamente e alla cui memoria fu battezzato il giovane avvoltoio.

I casi di adozione non sono rari, sia nell’ambito della propria specie sia al di fuori, ma la storia di Paolo getta uno sguardo nuovo sull’evoluzione di questi rapporti. Il gipeto, infatti, dopo la morte del compagno si è di fatto preso cura dei giovani via via introdotti nel parco, seguendone l’involo, difendendoli, nutrendoli e insegnando loro a essere indipendenti. Un vero altruismo istintivo che, per uno di quei casi della vita, richiama la predisposizione dello studioso monregalese ad aiutare gli altri senza secondi fini.

Il volume si chiude con un ricco compendio bibliografico che potrà soddisfare anche i palati più scientifici. Una dimostrazione oltre ogni dubbio della grande competenza dell’autore che, basando la storia su un solido substrato di conoscenza ed esperienza, si affida allo stile favolistico solo per favorire una maggiore diffusione dell’idea, non certo per colorarla unicamente di fantasia.

Grazie all’attività di ARDEA Associazione per la Ricerca, la Divulgazione e l’Educazione Ambientale e al patrocinio dell’assessorato alle Pari opportunità libertà civili e alla salute del comune di Napoli, Il Cuore sul Lago è a distribuzione gratuita al link www.ardeaonlus.it/il-cuore-sul-lago/

Sarebbe auspicabile una diffusione in tutti i comprensori scolastici al fine di poter fare, insieme all’insegnante di scienze una corretta quanto necessaria riflessione sulle alchimie naturali spesso nascoste più o meno volutamente, per rafforzare il criterio di esclusione. Criterio direttamente antitetico a quanto la scuola e la famiglia dovrebbero ambire come risultato: un’inclusione totale votata alla crescita e al miglioramento collettivo in vista di un vero balzo evolutivo teso a migliorare la specie.

 

Nota dell’associazione:

Ogni forma di condivisione e supporto all’iniziativa è assolutamente gradita. Se si desidera una copia cartacea del libro, trattare o approfondire la tematica in classe o in qualsiasi altro contesto (in modalità online), od ospitare una sua presentazione scrivere a info@ardeaonlus.it