Nel 2019 la notizia dell’elezione della prima persona transgender in Italia alla carica di Sindaco fece, per questo motivo, il giro del mondo. Un documentario racconta in dettaglio come un gruppo di cittadini, anche alleati LGBT, ha cambiato in modo clamoroso il corso della (nostra) storia.

 

Nel programma della Milano pride week di quest’anno, evento in collaborazione con il MIX Festival Internazionale di Cinema LGBTQ+ e Cultura Queer, è stato presentato in anteprima assoluta il documentario Good times for a change, per la regia di Elena Comoglio e Mick De Paola, girato nel 2019 durante il mese precedente l’elezione di Gianmarco Negri a sindaco di Tromello.

Una lista civica che si presenta a un’elezione amministrativa di un paesino in provincia di Pavia, votazione che coincide con quelle europee, dove il nemico da battere è il candidato della Lega, ma anche gli altri sono agguerriti, fa venire in mente la lotta di Davide contro Golia. Come nell’episodio biblico sarà il contendente sulla carta più improbabile a vincere.

Sant’Agostino spiega che il pastorello andò incontro al gigante facendo assegnamento non in sé ma in Dio, armato non di spada ma della propria fede. Un gruppo di cittadini italiani, invece, ha confidato nella democrazia, ritenendo che scegliere come aspirante primo cittadino una persona che stimano per le sue qualità e le sue competenze, avrebbe potuto essere la mossa vincente in una partita politica piena d’incognite.

Giocando con le parole anche stavolta, in apparenza, avviene un miracolo: una città settentrionale di circa 3700 anime sceglie il voto disgiunto, così il capolista di “CambiaMenti per Tromello” ottiene il 37,5% dei voti contro il 25,79% del candidato leghista. Alle coincidenti elezioni europee il partito di centro-destra arriva fino al 52,7%. L’avvocato penalista Gianmarco Negri è eletto Sindaco contro ogni profezia.

La Bibbia descrive Davide come “giovane, biondo e di bell’aspetto”. Gianmarco aveva 40 anni, è bruno, indubbiamente di bell’aspetto, ma ciò che conta è solo che è bravo e ha avuto una squadra di persone focalizzata sull’obiettivo che si è preparata in maniera rigorosa per un anno. Non ci s’improvvisa Sindaco e consiglieri comunali, e non si convincono i concittadini e le concittadine se non si ha qualcosa di concreto da dire e poi da provare a realizzare.

La vittoria di Gianmarco però fa immediatamente scalpore perché lui è una persona trans FtM, ed è questa “la” notizia sia per le testate giornalistiche generaliste che per gli organi d’informazione LGBT planetari. Il fronte della battaglia per i diritti arcobaleno così si sovrappone e fagocita sia un risultato elettorale locale, che di per sé non è minimamente in grado di intaccare gli equilibri politici nazionali, sia la vita privata di una persona che comunque da tempi non sospetti è pubblicamente un militante T.

Personalmente credo davvero nello slogan della Adidas che recita “impossible is nothing”, perché l’ho sperimentato più di una volta. Più efficace di “niente è impossibile” è pensare che “impossibile è niente”. La storia delle elezioni 2019 a Tromello, efficacemente narrata dal documentario, lo dimostra, ma è la situazione presente quella su cui adesso dobbiamo riflettere, perché una rondine evidentemente non fa primavera.

Essendo stato pensato, proposto e realizzato senza sapere cosa sarebbe successo, Good times for a change (di cui potete vedere il trailer qui) ha il grande pregio di restare neutrale oltre che di interessare, emozionare, divertire e commuovere. Seguendo e intervistando ogni co-protagonista di quest’azione, parla di amicizia, di rispetto e sostegno reciproco, di superamenti di paure, stereotipi e pregiudizi da un lato e dall’altro delle barricate. Lancia il segnale che un mondo inclusivo per chiunque sarà raggiunto in futuro un passo o un’elezione o una scrivania di un posto di lavoro alla volta.

Dopo che l’Onda Pride 2021 è passata infrangendosi con un impatto pressoché nullo sulle possibilità che il Senato approvi il DDL Zan senza scendere a compromessi politici che lo svuoterebbero di potere ed efficacia, abbiamo posto alcune domande ai registi.

Elena e Mick, innanzitutto quando avete conosciuto per la prima volta Gianmarco e come vi è venuto in mente di cimentarvi nella realizzazione di Good times for a change?

Ti rispondo io, Elena, perché tutto è cominciato dal mio lavoro. Ho sempre fatto l’autrice TV, e qualche anno fa mi è capitato di conoscere Gianmarco perché scelsi la sua storia da raccontare nel programma Love me gender prodotto da LaEffe. Dopo quella esperienza rimanemmo in contatto e io fui fra le persone a cui confidò che gli era stato chiesto di candidarsi come sindaco. Mi disse che non sapeva cosa fare, e che era tentato ma gli sembrava un impegno enorme. Questo accadeva un anno prima della sua campagna elettorale e io, onestamente, avevo smesso di pensare a quella opportunità. Poi, un paio di mesi prima delle elezioni mi è tornata in mente quella telefonata e ho avuto la conferma che Gianmarco si era effettivamente candidato. Da quel momento ho avuto solo un pensiero: raccontare quella storia. Nessuno poteva sapere come sarebbe andata a finire, e quello era proprio la parte più interessante. Con lui, e con il suo gruppo, l’accordo era chiaro: io e Mick vi seguiamo senza farci notare, e se le cose vanno male, vi regaliamo un filmato per ricordarvi della campagna elettorale. Ma se vincete, farete la Storia. E la Storia va raccontata.

La Storia è stata fatta, ma la storia va avanti, con Gianmarco che valuterà a tempo debito se ricandidarsi per un secondo mandato e i suoi concittadini e concittadine che valuteranno se confermargli il mandato. Quali sono i vostri prossimi progetti, invece, e come pensate di far conoscere il documentario? 

La Storia va avanti e noi staremo a vedere quale altra storia raccontare. Per ora stiamo tentando di far girare il più possibile il documentario nella speranza di diffondere al massimo la vicenda di Gianmarco, che secondo noi può essere di grande ispirazione per tantissime persone. Il primo passo è sicuramente quello dei festival nazionali e internazionali. A settembre saremo al True Venture Festival di New York e al qFLIX Festival di Philadelphia che si terrà a inizio ottobre. Queste selezioni internazionali ci riempiono di orgoglio, perché ci danno il polso di quanto la vittoria di Gianmarco abbia un respiro mondiale. In Italia la distribuzione non è semplicissima, ma ci stiamo lavorando.