Molto prima dell’arrivo dei videogames e dei cosiddetti gaymers, la cultura LGBT aveva contaminato il vasto universo dei giochi da tavolo conquistando, con risultati sorprendenti che continuano anche oggi, uno spazio alternativo di riconoscimento e di svago. Dalla parodia del Monopoli, passando per gli incontri hot nelle saune gay fino ai rifugiati LGBT, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

 

Se le rappresentazioni LGBT nel mondo dei videogiochi sono numerose, e sono persino state oggetto di una mostra allo Schwules Museum di Berlino, c’era una volta un mondo analogico in cui si trascorreva il tempo in compagnia degli amici divertendosi con i giochi da tavolo.

Si spostavano colorate pedine a colpi di lanci di dadi su tabelloni divisi in caselle, seguendo regole che spesso si tramandavano di generazione in generazione. Insieme al classico Gioco dell’oca, il boardgame più famoso è sicuramente Monopoli, di cui oramai esistono anche sconfinate versioni “da collezione”, tra cui segnaliamo l’edizione ispirata al reality show televisivo Ru Paul’s Drag Race.

A chi ha oramai una certa età ed ebbe la fortuna di avere come compagnia sorelle o amichette del cuore, il destino spesso riservò interi pomeriggi spensierati con “Barbie Reginetta del Ballo”, in cui si vinceva la partita, diventando appunto prom queen, raggiungendo la casella finale dopo aver conquistato un fidanzato, un anello di fidanzamento, la presidenza di un club e un abito da sera. Anche il dramma però incombeva se capitava di pescare la carta con scritto che a seguito di un litigio con il boyfriend, lui chiedeva indietro l’anello! Decisamente impossibile non imboccare la strada a senso unico della favolosità sin dalle scuole elementari.

Poiché la produzione culturale LGBT, dal super serio all’ultra pop, tocca ogni ambito dell’intelletto umano ed è legata a doppio filo alla nostra emancipazione, era logico pensare che giungessimo anche qui. Dopo approfondite e serie ricerche sono quindi in grado di deliziarvi con una raccolta, non esaustiva per la difficoltà di trovare sempre notizie dettagliate, di oramai storici giochi da tavolo a tema arcobaleno. Da “Fantasy Weekend in Key West” a “Gay Monopoly – A celebration of gay life”, passando per “C’est la Vie! The Game of Lesbian Life” e “ALL DRESSED UP: A BOARDGAME FOR CROSSDRESSERS”, signore e signori fate il vostro gioco.

 

FANTASY WEEKEND IN KEY WEST (ANNO SCONOSCIUTO)

Key West è un’isola e una città nell’arcipelago delle Florida Keys ubicata nel punto più continentale a sud degli Stati Uniti, nonché una delle sue destinazioni LGBT più famose. Questo boardgame si promuoveva come il primo gioco da tavolo gay dove le tue fantasie sono soddisfatte da uomini belli e bollenti. I giocatori si muovono sul tabellone frequentando tea dance e andando al bar, mentre pescano dal mazzo carte “incontro” e carte “esperienza”. Attenzione a non farsi bruciare dal sole o si perderà un turno!

CRUISING: GAY LIBS FIRST GAME (1971)

Lo scopo è di trasferirsi da casa della mamma a un attico con almeno 2000 dollari e una carta “amante”. Per iniziare i giocatori ricevono 100 dollari e una carta professione gay stereotipata: arredatore d’interni, parrucchiere, fotografo di moda, fioraio, maestro di danza o commesso di abbigliamento. Avanzando sul tabellone che rispecchia gli eventi della vita (lungo una pista lineare con alcune intersezioni dipendenti dalle scelte che si fanno), si raccoglie e paga denaro in base alle caselle. Arrivando su “Letter from Mother”, lettera dalla mamma, si pesca una carta che è generalmente utile, come “Penicillin Pills”, pillole di penicillina che può essere utilizzata per evitare di sborsare quando si atterra sulla clinica delle malattie veneree. Per le caselle “Cruise”, invece, il mazzo di carte può contenere sia la carta “amante” necessaria per vincere la partita, sia un “trick”, fregatura, come “Hai dimenticato a casa gli occhiali. Si scopre che era una ragazza”.

GAY STRIP-DOWN (1976)

Progettato per da 2 a 6 scambisti adulti, questo gioco “a luci rosse” per maschi gay non è per i timidi! I vestiti verranno via e presto seguirà la nudità! Scegli una pedina, lancia i dadi, obbedisci a quanto è scritto sulla casella! Le carte premio e penalità mescolano l’azione, mentre i percorsi bonus offrono possibilità aggiuntive di aumentare o diminuire le possibilità di vincita. Una volta che avrai accumulato abbastanza soldi o non avrai più vestiti, avrai vinto. Seleziona un altro giocatore e goditi 5 minuti da solo con lui nella camera da letto più vicina… Non scoraggiarti se non sei stato il maschio scelto, avrai un’altra possibilità alla partita successiva.

CRUISING: THE GAY BOARDGAME (1980)

Questo stravagante gioco rappresenta in miniatura i rituali di battuage dei maschi gay. I giocatori partono sul tabellone spostando le pedine “fuori dall’armadio”, quindi fanno “giri d’incontri casuali”, “avances sessuali” reciproche e vince chi arriva per primo alla casella finale “Sto solo riposando, grazie”.

GAY MONOPOLY – A CELEBRATION OF GAY LIFE (1983)

Una favolosa celebrazione della vita gay nei primi anni Ottanta ispirata al gioco da tavolo per famiglie più famoso al mondo con disegni in stile Tom of Finland. Nel 1983 la “Parker Sisters” pubblicò questa versione pirata e parodia del gioco Monopoly della Parker Brothers (la punizione della prigione è sostituita dal ritorno alla “Città degli etero”), con “i profitti devoluti alla ricerca sull’AIDS e ai gruppi di sostegno” (citazione dalla confezione). Le Sisters furono prontamente citate in giudizio dai Brothers e per quasi quarant’anni Gay Monopoly è uscito dall’armadio per dare un tocco queer al classico gioco da tavolo. Il tabellone presenta una grande illustrazione di Tom of Finland e reca la sua firma stampata. Gli editori hanno pagato a Tom of Finland una licenza per l’uso della sua immagine nel design del gioco. Si tratta di un esempio significativo dell’uso autorizzato delle immagini di Tom per un oggetto prodotto commercialmente, in un periodo in cui le sue opere d’arte erano oggetto di pirateria di massa. 

Come pedina si sceglie tra una jeep, un orso di peluche, un asciugacapelli, un berretto di pelle, un paio di manette o una scarpa con tacco a spillo. Anche le proprietà sono state modificate a tema gay come Castro Street (San Francisco), Christopher street (New York) ecc. Invece di case e hotel si acquistano bar e saune, e al posto delle stazioni nord, sud, est, e ovest ci sono quattro discoteche. Pescando le carte “Family Pride” si legge la descrizione di un omosessuale famoso, e se il giocatore lo riconosce può avanzare in qualunque punto del tabellone a sua scelta. Con le carte “Camp”, invece, bisogna eseguire l’azione indicata come dire: “Favoloso!” in sei modi differenti per guadagnare una banconota del valore di 3 dollari. 

TWINKEES AND TROLLS: THE BOARD GAME (1983)

I proprietari di “Buddies”, un noto bar gay a Boston, inventarono questo gioco che hanno descritto come un “riflesso spensierato della vita e dello stile di vita gay”. I giocatori “escono dall’armadio” e visitano il loro primo locale a tema e le saune di New York, San Francisco, WashingtonDC, Los Angeles, Boston, Provincetown e Fort Lauderdale. Lo scopo è accumulare il maggior numero possibile di carte “Twinkies” (gergo per bei ragazzi giovani ed efebici) e il minor numero possibile di carte “Trolls” (omosessuali vecchi e brutti). Più punti e soldi si accumulano, più Twinkees si ottengono e alla fine del gioco il giocatore che ne ha di più vince. Si inizia il gioco con un Coming Out e si lancia il dado per muoversi sul tabellone. Ci sono alcune caselle divertenti su cui fermarsi come “Finito il lubrificante in un momento critico – usa il dentifricio per disperazione. Perdi 15 punti”, oppure “La star del cinema Jeremy Scott ti viene a prendere su Santa Monica Blvd. 20 punti”. Ci sono carte tipo “Sei la star di un film porno gay di ‘qualità’. Guadagni $ 5.000”; “Ricco Sugar Daddy ti porta a Puerto Rico per un mese. Guadagni $ 10.000 da spendere liberamente ma perdi un turno”; “Vinci il concorso nazionale ‘Mr. Gay America’. Guadagni $ 25.000”. Non tutte le carte però portano bene: “Il tuo cockring si spezza e colpisce il tuo partner nell’occhio. Paga $ 10.000 di spese mediche”.

 

GAY WEEKEND (ANNO SCONOSCIUTO)

Il primo giocatore che arriva al lunedì dopo essere andato a caccia di uomini venerdì sera, sabato sera, domenica sera e lunedì mattina, sarà probabilmente esausto ma risulterà essere il vincitore! Usando delle tessere si mettono insieme i pezzi dei muscolosi Mark, Billy, Scott e Glenn.

IT’S ONLY NATURAL (1986)

Un gioco da tavolo per lesbiche adatto per una coppia o un gruppo fino a otto persone, che incoraggia la strategia e introduce un elemento di casualità per un perfetto intrattenimento per la serata. Il tabellone è serigrafato su stoffa e c’è un modulo d’ordine per magliette abbinate. La pubblicità è apparsa sulla rivista Lesbian connection (Volume 9, issue 6, May/June 1987) . Tra le caselle, “Raggiungi il record mondiale per l’abbraccio più lungo” e “Invitata a parlare a scuola. Racconta come stanno le cose”.

JACK ‘N ANDY: A GAME FOR MEN (1991)

Un boardgame per adulti durante il quale i giocatori eseguiranno atti sessuali sugli altri giocatori. All’inizio ognuno sceglie la propria combinazione vincente dal seguente elenco “Ricevi piacere a) 25% b) 50% c) 100% Dai piacere a) 25% b) 50% c) 100%”. Spostandosi sul percorso esterno del tabellone si eseguono le istruzioni segnate su ogni casella dove si capita. Le carte penalità costringono a dare “affetto” agli altri giocatori. Per accedere al percorso interno, dove si possono raccogliere le “Hole Cards”, bisogna prima raccogliere i pezzi di due puzzle, immagini di un uomo nudo che si completano. Il vincitore è la prima persona a ottenere una “Hole Card” che corrisponde alla combinazione che ha scelto all’inizio del gioco.

HOMONOPOLIS – THE MOST GAYOTIC GAME (1994)

Ancora in stile Monopoli, con Homonopolis farete un giro tra i locali gay di Amsterdam che potrete comprare e rivendere per arricchirvi. Lungo il percorso potreste pescare le carte “Servizi Sociali” o “Now What!?” (e adesso cosa?!). Interessante il tabellone triangolare di colore rosa con le scritte in inglese e olandese, che ricorda il simbolo cucito sulle casacche degli internati nei campi di concentramento nazisti per omosessualità maschile durante la seconda guerra mondiale. Il libretto d’istruzioni funge anche da guida turistica della città mentre la casella “prigione” è un seminterrato sadomaso!

C’EST LA VIE! THE GAME OF LESBIAN LIFE! (1996)

“The Game of Life”, noto anche semplicemente come “Life”, è un gioco da tavolo originariamente creato nel 1860 da Milton Bradley, che simula le vicissitudini di una persona attraverso la sua vita, dalla scuola superiore alla pensione, con lavori, matrimonio e figli lungo la sua strada. Sul sito di Worthpoint, una piattaforma online che offre agli appassionati di oggetti da collezione e antiquariato strumenti per identificare, valutare e tracciare il valore dei loro oggetti, ho trovato per caso questo annuncio pubblicato dalla creatrice di questa versione lesbica di Life! 

“Ho creato questo gioco nel 1996 per offrire alle donne un ambiente di divertimento sfrenato, compagnia e una serata per conoscersi meglio. Il gioco è stato prodotto e venduto a livello nazionale e internazionale con grande successo. Tutte le copie delle 2.000 prodotte, tranne sei, sono andate perdute. Il tabellone di gioco include attività specifiche per lesbiche (softball, campeggio, festival femminile). Sono inclusi due set di carte: carte KARMA, per le quali le tue azioni ti fanno guadagnare punti o te ne fanno perdere, e carte AZIONE che ti richiedono di fare qualcosa prima di proseguire. Non preoccuparti: non c’è niente di scandaloso. Il denaro è stato creato con figure di spicco su ogni banconota. Il gioco include tabellone, carte, denaro, dadi, gettoni e pedine delle giocatrici. Ci sono SOLO QUATTRO GIOCHI RIMASTI, di cui ho deciso di separarmi e di diffondere nella comunità per far ridere e divertire. Se vinci l’asta, DIVERTITI!”.

L’obiettivo quindi è quello di passare per coming out, carriera e festival femminili fino a raggiungere la Lovely Lesbian Retirement Villa, una villa per adorabili lesbiche in pensione. Sono inclusi due set di carte: Karma per le quali le proprie azioni assegnano punti o penalità e le carte Action  che richiedono che si faccia qualcosa prima di proseguire.

GAYOPOLY – THE VERSATILE GAY BOARD GAME (2001)

Colori vivaci, scatola triangolare e grafica sgargiante. Nuovamente basato su Monopoli, questo gioco è “versatile” in quanto il tabellone ha due facciate: una azzurra con Chicago, Atlanta, San Francisco, Key West, e una rosa con New York City, West Hollywood, Houston, South Beach a Miami. Lo scopo del gioco è simile ovvero accumulare attività commerciali (bar, palestre, negozi ecc.) all’interno di una città, ma con un tocco più eccitante: non si va in prigione bensì you are thrown back into the closet ovvero vi ritrovate di nuovo rinchiusi nell’armadio (quindi non avete ancora fatto coming out) e l’unico modo per uscirne è improvvisare un karaoke! Scrivono gli sviluppatori del gioco “Incarna il turista perfetto e diventa proprietario di un monopolio gay! Siamo queer, siamo qui, siamo ovunque! Il gioco per oggi! Ci candidiamo alle elezioni, siamo genitori, siamo imprenditori. Tutto questo mentre andiamo in palestra, esauriamo le nostre carte di credito, cantiamo a squarciagola mentre guidiamo la nostra auto e usiamo il cellulare! 48 attività commerciali diverse da visitare! Spendi soldi o guadagna soldi. Gioca a fare il turista ultimo e diventa la Regina dell’Universo. Il top dei giochi di ruolo – 6 personaggi diversi da interpretare: Ivana Munch, Freeda Knight, Jim Freak, Amanda Bee, Ian D. Middel, Lou Cinda Booty. Per get Out Of The Closet, tutto quello che devi fare è cantare. Oltre 50 delle tue dive preferite di tutti i tempi nel mazzo. Le tue cantanti preferite di ieri, oggi e domani”. Le pedine sono colorati telefoni cellulari e un microfono di plastica è incluso nella scatola.

HOUSE BOY (2013)

Unico nel suo genere, non fosse che per il tema. Il miliardario Jonathan Glamcock ama assumere giovani e provocanti ragazzi come domestici per la sua sontuosa casa di Santa Fé, ma a causa di una malattia gli restano solo sette giorni di vita. È quindi disposto a lasciare tutta la sua fortuna all’impiegato che si dimostra il migliore nel fare le faccende che gli competono e che è il più fedele nel soddisfare le sue attenzioni particolari. Ogni giocatore interpreta la parte di uno dei giovani che si contendono di guadagnare il lascito, cercando però di non lavorare troppo per non stancarsi, ed evitando di farsi cogliere in flagrante dalle telecamere presenti quando se la spassano a letto tra di loro per recuperare le energie, rischiando così di essere diseredati.

SEX! FOR WOMEN – LESBIAN FUN GAME (2013)

Un gioco pensato per la ragazza un po’ libertina che vuole divertirsi con un’altra ragazza. Su ogni casella del tabellone è segnato un preliminare erotico da eseguire quando ci si ferma sopra con la propria pedina. Chi arriva alla casella finale per prima ha diritto a girare la ruota per vedere quale posizione sessuale è suggerita per sugellare la propria vittoria sull’avversaria. Due pedine in più a disposizione permettono di rendere la partita ancora più avventurosa.

ALASKA DYKE LIFE (2006)

Un poster/tabellone stampato in soli 400 esemplari. Lo scopo del gioco è collezionare quante più ragazze possibile, spostandosi su caselle che indicano località dell’Alaska. Prodotto dall’artista di Anchorage Kenna Bates, i proventi della vendita erano di supporto agli atleti che partecipavano ai Montreal Out Games.

THE GAME OF PRIDE (ANNO SCONOSCIUTO)

Anche questo inizia con tutti i giocatori “dentro all’armadio”, che cercano di arrivare casella dopo casella al pride. Durante il percorso pescano carte e fanno in modo che i loro compagni di squadra indovinino la parola o la frase segnate tramite descrizioni verbali, disegni o mimando gesti.

XXXOPOLY – PRIDE (ANNO SCONOSCIUTO)

Versione LGBT di “XXXpoly”, un Monopoli erotico per adulti, con tabellone reversibile: da un lato il percorso per i gay e dall’altro quello per le lesbiche. Lo scopo è di acquistare più Sexual Space possibili, il corrispondente delle proprietà. Quando si arriva sullo spazio sessuale di un altro giocatore (o di un’altra giocatrice), bisogna eseguire l’azione indicata, che può andare dal bacio a qualcosa di molto più spinto o pagare una multa per uscirne. Più spazi si hanno e maggiori le possibilità di interagire con gli avversari. Si garantisce di fare sesso ogni volta che si gioca!

Una categoria a parte è quella dei trivia game, giochi basati su domande di cultura generale, e ne esistono anche senza tabellone.

GAY TRIVIA (1985)

Un gioco a quiz in una scatola rosa, nera e bianca. Contiene domande su politica, amore, storia, mode, intrattenimento, arte, personaggi famosi e luoghi. Il gioco include schede segnapunti, due matite, un dado, istruzioni e 1800 domande a quiz.

D.Y.K.E. (Do You Know Enough) (1986)

That’s so gay! – A Game of LGBTQ Discovery (2004)

Trivial Gay – Wie gay bist Du? (Quanto sei gay?) (2009).

RAINBOW GAYME (1992)

Anche qui il gioco inizia “uscendo dall’armadio” con la propria pedina, poi in base al colore della casella su cui si capita si estrae una carta quiz che interroga sulla storia, i miti e le tradizioni della cultura LGBT. Per esempio “arancione” equivale a “lei disse/lui disse – citazioni famose; “viola” equivale a “una questione di scelte” – indovina la risposta giusta; “giallo” equivale a “recitare” – mima l’oggetto disegnato sulla carta ecc. Vince chi arriva al termine del percorso che corrisponde alla fine dell’arcobaleno.

OUR FAMILY GAME: GAY TRIVIA BOARD GAME (2004)

Un tabellone di forma triangolare dove si parte dalla base e si deve arrivare alla punta e domande che evidenziando i contributi fatti da gay e lesbiche dalla politica allo spettacolo. Di questo gioco esiste un video promozionale su YouTube.

HOMOGENIUS (2006)

Lo scopo è di “uscire dall’armadio” rispondendo correttamente a domande che, divise tra Rumor (pettegolezzo) e Potpourri, permettono di avanzare nel tabellone fino alla casella finale. Il gioco celebra la cultura LGBT esplorando i contributi che illustri persone omosessuali hanno portato nel teatro e in musica, cinema, TV, editoria e politica.

Del saffico TOGETHER – a gay game for everybody (1973) ho trovato delle immagini però nessuna informazione e non esiste praticamente quasi nessuna traccia di giochi da tavolo a tema transgender. Vi si avvicina “1969”, che potrebbe essere rimasto solo a livello di prototipo, presentato alla mostra “Toys and Games with a Twist” alla Longwood Gallery’s di New York nel 2011, e “ALL DRESSED UP: A BOARDGAME FOR CROSSDRESSERS” scoperto nel sito Digital Transgender Archive.

1969 (ANNO SCONOSCIUTO) Un gioco incentrato sulla narrazione di una lesbica butch negli anni ’60, ispirato dal romanzo Stone Butch Blues dell’attivista transgender Leslie Feinberg. Il giocatore deve cercare di far arrivare fino al 1969 il protagonista Jess che sin da bambina amava indossare vestiti da maschio, perché la facevano sentire più se stesso. Bisogna prendere decisioni strategiche su come vestirlo in base a chi incontra, e trovare un equilibrio tra mantenerlo al sicuro dall’ostilità omofobica che era comune all’epoca e permettergli di esprimersi nel modo che avrebbe preferito.

ALL DRESSED UP: A BOARDGAME FOR CROSSDRESSERS (ANNO SCONOSCIUTO)

Un tempo il termine (dispregiativo) travestito era usato per le persone che adesso si definiscono transessuali e transgender. Un crossdresser, invece, adesso è uomo eterosessuale a cui piace indossare abiti femminili per feticismo sessuale o per qualche altro motivo, ma non ha intenzione di cambiare sesso. “All Dressed Up non ha alcun scopo psicologico. Si spera che offra a tutti i giocatori una migliore comprensione di chi e cosa sono attraverso l’espressione di sé e l’interazione con gli altri giocatori”. Il gioco è composto da un tabellone, carte “Talk About” (parla di), carte “Fantasy” (fantasia), carte “Picture” (immagine), pedine, gettoni e un dado. Il tabellone è diviso in tre percorsi paralleli. Il giocatore inizia dal primo percorso e vi rimane finché non atterra su una casella  “Advance” o finché non acquista il passaggio per il percorso successivo. Quando un giocatore finisce su una casella “Talk About”, “Fantasy” o “Picture” pesca una carta dalla cima del mazzo corrispondente e la mostra agli altri giocatori. Dopo aver visto la carta scelta può rispondere verbalizzando la carta per almeno un minuto o rinunciando al gioco. Quando viene pescata una carta “Picture” un giocatore dovrebbe parlare dell’immagine per due minuti o più. Il giocatore può parlare di ciò che vede o può visualizzare se stesso e parlarne. “Ricorda che, mentre giochi, gli obiettivi del gioco sono divertirsi e sentirsi meglio con se stessi. Come travestito o come persona che capisce la tua grinta e il tuo dolore, ‘All Dressed Up’ è pensato per dare a persone speciali come te qualcosa che puoi fare e apprezzare mentre sei vestito di tutto punto”.

Pur non rientrando nelle categorie boardgame o trivia game, bensì in quella del role playing (giochi di ruolo), ne parlo perché ne ho scovati tre decisamente interessanti. La società A.C.O.S., Inc. pubblicò tre titoli di giochi in scatola di società in stile “How to Host a Murder” (come inscenare un omicidio) a tema gay. Quelli originali a tema generalista, quasi una ventina, furono prodotti da Decipher, Inc. dal 1985 e servivano a ravvivare le feste in casa. I partecipanti assumono il ruolo di sospettati dopo che è avvenuto un omicidio e tutti tentano di scoprire chi di loro è l’assassino. L’ambientazione dovrebbe essere umoristica, con i giocatori che si vestono in costume e recitano in modo esagerato le loro parti. 

In DIAL-GAY FOR MURDER (1987) c’è a chi evidentemente non piaceva Paul Pernicious, capo operatore del DIAL-GAY Answering Service. Infatti, qualcuno lo ha strangolato con il filo delle sue cuffie, mentre lavorava al centralino. Tocca a te e ai tuoi ospiti scoprire chi ha assassinato Paul Pernicious e perché. 

In MURDER IN KEY WEST (1987), invece, qualcuno ha assassinato Donny Doornail, amato proprietario del Lambda Lodge a Key West. 

Di MURDER AT TARA (1988), già camp nell’omaggio a Via col vento, si hanno maggiori informazioni grazie alle note dell’Editore nel retro della scatola. Qualcuno ha assassinato Villain Legree, quel mascalzone furfante che era determinato a rubare Tara alla povera Miss Harlot O’Hara aumentando le sue tasse alle stelle. Villain era il crudele sorvegliante di Tara, ma ora è semplicemente morto. Spetta a te e ai tuoi ospiti scoprire chi ha assassinato Villain Legree e perché.

Le persone sospettate sono:

Harlot O’Hara, la bella proprietaria della piantagione di Tara. Da quando Villain l’ha vista senza vestito, it was curtain for her, (traducibile con “è finita per lei” o “è calato il sipario su di lei”, in realtà gioco di parole e citazione del fatto che Rossella O’Hara si fa cucire un vestito con una tenda). La gente pensava che fosse dolce con Lark Gaybelle, ma forse non era tutto come sembrava a Tara.

Lark Gaybelle, affascinante straniero, ingaggiato per costruire un argine attraverso la pianura di Tara per aiutare a prevenire l’allagamento del pascolo. Un uomo elegante, mai senza ghette e bastone da passeggio con impugnatura dorata, faceva battere più di un cuore a Tara.

Butterfly the Queen, il servitore personale di Miss Harlot. Futile come il suo nome, era sempre lì a lay out (sistemare) i vestiti di Miss Harlot e a volte i suoi corteggiatori (to lay with someone significa andarci a letto).

Leslie Coward, il proprietario dell’elegante piantagione vicina, Thirteen Oaks, e marito di Oblivion. Con gli occhiali e nervous as a mouse on a hot tin cat (nervoso come un topo su un gatto di latta bollente, citazione di Una gatta su un tetto che scotta di Tennesse Williams), aveva paura della sua stessa ombra, specialmente di un’ombra oscura del suo passato.

Oblivion Dehavilland, dolce moglie di Leslie Coward. Oblivion, povera cara, era un po’ smemorata dall’inizio della mental pause (presa in giro di menopause).

Rough and Ready (Rozzo e Pronto) i gemelli Tarlton, dalla piantagione vicina, Fetish Hall. Erano ragazzi selvaggi e perversi, e le loro vite erano in qualche modo intrecciate con il povero defunto Villain Legree. Entrambi avevano relazioni significative con vari animali, vegetali, minerali e a volte anche con gli umani.

Mammy Dearest (citazione insieme del libro autobiografico della figlia di Joan Crawford Mammina cara e di Mami, la domestica e tata di colore in Via col vento), la fedele serva di Tara. Si aggirava per i corridoi di Tara con le sue spalle imbottite, servendo Pepsi e True Grits in stile sudista. Conosceva la maggior parte dei segreti oscuri di Tara e aveva anche lei alcuni segreti oscuri.

GAME OF GOOSE, THE LGBT-REFUGEE VERSION (2018)

Per “Pride & Prejudice”, mostra sui rifugiati LGBT che si focalizzava sulle loro storie ma soprattutto sui loro talenti artistici che si è tenuta nel 2018 ad Amsterdam, lo studio Todd van Hulzen Design ha creato un “gioco dell’oca” molto particolare per accendere l’attenzione su questa tematica, e far riflettere su che tipo di problemi che queste persone incontrano sulla loro strada per la sicurezza e la libertà di amare. Scegliendo tra essere un uomo gay egiziano, una donna transgender turca o una donna lesbica ugandese, ci si sposta sul tavoliere in avanti o indietro anche in base alla casella in cui si atterra. Un esempio di buona fortuna è “la tua domanda di asilo è stata accettata, tira di nuovo i dadi”, e di sfortuna “sei stato violentemente molestato nel centro per richiedenti asilo, spostati indietro di 8 spazi”. Se prevale la buona sorte ognuno di loro alla fine arriverà alla casella finale: uno status sicuro e permanente nei Paesi Bassi.

RAINBOW QUEST! (2020)

Partite da un mondo tetro per arrivare a un mondo migliore per tutti! Questo gioco da tavolo a tema presenta dettagliate informazioni sulla cultura e sulla storia LGBT e offre ai giocatori l’opportunità di condividere le proprie conquiste personali e le proprie tappe fondamentali, come raccontare una storia di coming out su qualsiasi tema sia sicuro e rilevante per loro, e non deve necessariamente riguardare l’orientamento sessuale alcuni possono dichiararsi vegani, agnostici o etero. I giocatori iniziano dal “Bleak World” (mondo tetro) e avanzando a colpi di dadi e rispondendo con successo a una serie di sfide avanzeranno fino al “Better, Rainbow World” (migliore, mondo arcobaleno).
 
 
 
 
GAY SAUNA THE BOARD GAME (2022)

Un gioco da tavolo che porta l’emozionante mondo della sauna gay a un livello decisamente inconsueto. Invece che circolare per le misteriose segrete di un castello per combattere i mostri, qui percorrete varie aree di cruising (sauna secca, bagno turco, cabine relax e la misteriosa Dark Room) con i vostri amici in competizione per “acchiappare” più prede umane possibili. In gruppo incontrerete una serie di visitatori arrapati che cercherete di sedurre guadagnando punti. Un malizioso mazzo di carte aiuta a massimizzare le possibilità di riuscita o a ostacolare gli avversari.

MAKE IT TO MONDAY (2023)

Un gioco gay di fortuna, strategia e un po’ di cattiveria! Fatti strada sul tabellone dal venerdì sera al lunedì mattina tra la pista da ballo e la dark room, il brunch e la camera da letto raccogliendo punti divertimento lungo il percorso. Fai delle scelte e getta vergogna sui tuoi amici per riuscire a trascorrere il fine settimana più divertente e vincere la partita. Gli scenari sono basati sulla vita reale? Probabilmente. Sono situazioni che vorresti spiegare a tua nonna? Sicuramente no.

MOLLY HOUSE (2025)

“Molly house” era un termine utilizzato in Inghilterra nel XVIII e XIX secolo per indicare i luoghi d’incontro per uomini omosessuali, in genere, taverne, osterie e pub, caffè o anche stanze private in cui si poteva socializzare o incontrare possibili partner sessuali. In Molly House i giocatori assumono il ruolo di molly (omosessuali che sfidavano il genere travestendosi) nella Londra del primo Settecento. Organizzate grandiosi balli in maschera e percorrete i vicoli secondari eludendo i poliziotti moralisti che cercano di distruggere la vostra comunità. Le carte vizio rappresentano i diversi gesti, desideri e incontri disapprovati dalla Società per la Riforma delle Maniere, un gruppo di cittadini che cercava di eliminare qualsiasi comportamento ritenuto deviante nella Londra della fine del XVII e dell’inizio del XVIII secolo. Queste carte permettono ai giocatori di organizzare feste con l’aiuto dei loro compagni molly e di divertirsi. Quelle stesse carte però possono anche portare i giocatori all’arresto e alla rovina definitiva della Molly house, perché quando i giocatori incontrano gli esecutori della Società spesso devono pagare tangenti o possono essere costretti a diventarne informatori che devono cercare disperatamente di minare la comunità intorno alla Mother Clap’s Molly House senza essere scoperti dai loro colleghi molly.

Per essere patriottici inseriamo delle segnalazioni italiane.

Nel numero zero in formato tabloid della rivista Babilonia (il numero 1 uscirà nel 1983), presentato nell’estate del 1982 in occasione del campeggio gay organizzato a Vieste dal periodico di liberazione omosessuale Lambda, è presente un doppio paginone intitolato “Il gioco dell’oca milanese” con grafica a cura di Arturo e Giulio, il cui scopo era arrivare alla casella “Babilonia” superando la casella “Io sono omosessuale e tu?”. L’idea era di tradurre graficamente e ironicamente l’idea secondo cui il desiderio omosessuale è universale.

Come omaggio e citazione a questo tabellone, nel 2025 gli artisti Vincent Grange e Tanguy Troubat, co-fondatori di Souplex Atelier, in occasione della mostra “The House of Dorothy” tenutasi a Milano presso l’Istituto Svizzero, hanno creato insieme il tabellone del “Gioco dell’oca di Dorothy” che casella dopo casella traccia la genealogia della casa svelando i suoi codici e le sue storie. Le regole sono molto semplici, perché le oche non sono mai state famose per la loro intelligenza. A tal proposito gli autori suggeriscono l’uso di un unico dado per evitare ulteriori problemi. Non si vince in stormo ma solo raggiungendo individualmente la casella 41 (perché conosciamo oche che ce l’hanno fatta fino alla casella 39 e sono scoppiate a piangere… quando un solo passo in più sarebbe stato sufficiente!). 

Il gioco dell’oca di Dorothy

“A.I.D.S. – conoscerlo giocando” (1986)

Un cosiddetto wargame è una categoria di gioco di strategia che esplora su una mappa a griglia esagonale gli effetti di un conflitto senza sperimentare il combattimento reale. “Bodywar – Attacco all’organismo”, un titolo della B.T. Games di Cesano Boscone, era un gioco di simulazione che riproduce un possibile attacco di un agente patogeno al corpo umano. Questo wargame nella versione base, infatti, simula la lotta dei linfociti T, B e così via contro virus, batteri o cellule tumorali. L’area di battaglia è un linfonodo umano. La seconda edizione contiene l’espansione con i virus HTL III che non si possono sconfiggere, ma puoi ottenere la vittoria con l’esercito “corpo” solo resistendo a un dato numero di turni. Un’espansione creata da Maurizio Bertuzzi e Aaron Klein fu a tema AIDS, e gli autori specificarono nelle istruzioni che “non vogliono svilire le problematiche che coinvolgono questa patologia da un punto di vista epidemiologico, clinico e psicologico”. Il collegamento con la cultura LGBT in realtà è indiretto e dovuto all’anno di sua creazione: il 1986. In Italia da un paio di anni l’infezione da HIV e l’AIDS sono diventate una drammatica realtà che riempie le pagine dei giornali, spesso con un’informazione superficiale e terrorizzante, e semina sospetto e timore nei confronti delle cosiddette “categorie a rischio”: omosessuali e drogati.

“P-RIDE” (2021)

P-RIDE è un gioco di strategia e fortuna creato in Italia, dove chi partecipa impersona un ragazzo gay che deve raggiungere tre traguardi fondamentali della vita del proprio personaggio: BUSINESS, il lavoro, LOVE, l’amore, e MANSION, una casa. Come nella realtà però riuscire ad avere un alloggio, un impiego e un fidanzato non è così semplice. Su un tabellone da compiere a doppio percorso si trovano caselle imprevisto che rallentano la realizzazione del proprio sogno od opportunità per realizzare uno dei requisiti per la vittoria. Una carta Bitchy penalizza un avversario, quelle Oopsy  fanno eseguire un’azione immediata a chi le ha pescate, le Gaypay  obbligano a pagare in gettoni il possesso di determinati requisiti, le Werk It impongono un’azione da compiere prima di lanciare il dado. Una corsa colorata ricca di imprevisti, ironica e dissacrante. Una sfida tra cliché intramontabili, cultura rainbow e divertenti sorprese inaspettate. Scegliete la migliore strategia e sculettate fino al successo!

PINK* (2021)

Pink* è un gioco da tavolo transfemminista sulle discriminazioni di genere dove non esiste un singolo vincitore, o si vince tutti e tutte assieme sconfiggendo il patriarcato o è il patriarcato a vincere. Le dinamiche e le regole sono esempi e metafore degli ostacoli che le donne e tutte le persone socializzate come donne incontrano oggi in Italia. Per questo bisogna raccogliere, muovendosi sul tabellone, token corrispondenti a tre ambiti: lavoro, famiglia e vita sociale, tre delle sfere in cui il patriarcato esprime maggiormente la sua oppressione. 

 

Politropia, un gruppo di persone LGBT prevalentemente della provincia di Rovigo e zone limitrofe attivo su più livelli, ha ideato “PRiDe!”, un gioco a metà tra il monopoli e il gioco dell’oca pensato prendendo spunto dai luoghi del divertimento e anche della cultura LGBT delle loro zone, del Veneto e dintorni. La strada per arrivare al pride è lunga e piena di insidie, imprevisti e probabilità. Chi vincerà?

Nota finale camp: il pittore e artista Tim Liddy ha ricontestualizzato alcuni famosi giochi da tavolo americani concentrandosi su design, stereotipi di genere/sessismo, temi sociali ed evoluzione culturale. I suoi lavori ultra realistici hanno le dimensioni della scatola originale e sono tanto una scultura quanto un quadro. Quelli ha tematica gay sono immaginari, anche se Mystery Date è una parodia del gioco originale della Milton Bradley Company inizialmente prodotto nel 1965 e poi rieditato adeguando lo stile grafico ai vari anni (1970, 1999, 2005).

In rete ho trovato un’immagine di un “All Male Mystery Date” solo apparentemente originale della Milton Bradley ma nessuna informazione che possa confermare che sia stato realmente prodotto e distribuito, cosa alquanto improbabile.

Anche l’artista pop Nelson De La Nuez si è divertito a ripensare la scatola del gioco.

 

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